Il cavallo in natura

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QuarterHorsina
view post Posted on 20/2/2010, 18:55




Il cavallo in natura



Natura

Il cavallo appartiene agli animali domestici di domesticazione plurimillenaria, derivante da progenitori selvatici attualmente estinti. Come è avvenuto per altre specie di antica domesticazione, un'intensa attività di selezione ha permesso l'isolamento di tipi e di razze con ampia variabilità morfologica, temperamentale ed attitudinale. Tuttavia ogni tipo ed ogni razza mantiene intatta la propria capacità di sopravvivere e prosperare allo stato selvatico, mostrando fra l'altro una grande capacità di adattamento ad ambienti molto diversi, caratterizzati spesso da condizioni climatiche molto severe.
Il maggior numero di cavalli inselvatichiti è ospitato dalle aree semidesertiche del West americano, dove sono indicati come Mustang. A torto ritenuto una "razza", il Mustang americano, con le sue leggendarie doti di velocità, vigore, resistenza e grazia, rappresenta l'insieme dei tratti comuni ad ogni razza di cavallo esistente, pronti a manifestarsi di nuovo non appena le circostanze lo permettano. Lo studio scientifico dell'ecologia, dell'etologia e della fisiologia del Mustang e di altri cavalli inselvatichiti in varie località del mondo è iniziato molto recentemente, ed appare molto promettente per le possibili ricadute sul miglioramento delle tecniche di gestione dei cavalli domestici e per la revisione radicale di opinioni largamente condivise, ma fondate su tradizioni (alcune particolarmente radicate e diffuse) più che sull'evidenza scientifica. In particolare, da alcuni anni è stata rimessa in discussione l'effettiva necessità della ferratura ed è stato sottoposto ad analisi critica, su basi fisiopatologiche, l'uso del morso; anche il problema della conformazione e la rigidità delle selle è oggetto di ricerca e sperimentazione.

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Rapporto con il cavallo

Partnership riguarda la sicurezza e la tranquillità con il cavallo, e insegna come ottenerle attraverso "amore, linguaggio e rispetto".
Si impareranno I Sette Giochi, grazie ai quali la barriera preda/predatore verrà abbattuta costruendo nel contempo un linguaggio che permetta di comunicare con il cavallo, insegnandogli da terra le cose che si faranno in sella.
Si svilupperanno dinamiche naturali di movimento in sella, montando con una redine sola, con il Carrot Stick e lavorando sulla capacità di focalizzazione. Tutte queste sono le premesse per sviluppare un meraviglioso assetto indipendente!
Il Livello 1 - Partnership può essere completato in un periodo che va da tre settimane a tre mesi* (non è necessaria alcuna esperienza precedente con i cavalli).
*queste stime si basano sul dedicare al cavallo almeno 6 ore alla settimana

Armonia (Confidenza)

Il Livello 2 - Armonia esplora l’impulso, i riflessi positivi e il divertimento.
Lavorando sulla sensibilità, il tempismo e l’armonia si inizierà a provare la magia di diventare tutt’uno con il cavallo...
Questo livello si ramifica nei Quattro Savvy – On Line (alla corda), Liberty (in libertà), Freestyle e Finesse, portando l’Horsemanship a livelli impensati, ben al di là di quanto viene fatto di solito con i cavalli.
Il cavallo entra in armonia con lo studente, diventando sempre più leggero e pronto a rispondere (Riflessi Positivi).
Viene esplorato l’impulso, e grazie a questo lavoro le redini non servono quasi più per il controllo ma divengono un prezioso strumento di comunicazione raffinata.
Dopo aver ottenuto il Livello Partnership, il programma Armonia può essere completato in un periodo tra i 6 e i 18 mesi.

Rifinitura


Nel livello 3 – Rifinitura il rispetto, l’impulso e la flessione si fondono e la comunicazione con il cavallo diventa talmente sottile da risultare invisibile.
Questo livello esplora la flessione verticale con l’intento di ottenere una maggiore potenza dal cavallo caricando i posteriori. Si impara a fare qualsiasi cosa con accuratezza e finezza, in tutti e quattro i Savvy, portandoli così a livelli più alti.
Dopo aver ottenuto i Livelli Partnership e Armonia, il programma Rifinitura può essere completato in un periodo tra i 6 e i 18 mesi.

Versatilità

Questo livello è sia per quanti intendono fare del cavallo una professione, sia per chi è estremamente focalizzato nel raggiungere obiettivi di alto livello. Il Livello 4 - Versatilità è concentrato sull’Horsemanship, sul lavorare cavalli diversi, cavalli giovani, cavalli difficili e sulle prestazioni agonistiche.
Ciascuno di questi campi è già in sé stesso vastissimo. E’ necessario dedicarci tempo e seguire i corsi di Pat Parelli e dei suoi Istruttori di grado più alto.
Il programma Versatilità non può essere completato in un anno: dopo aver ottenuto i primi tre livelli (che rappresentano le fondamenta di tutto il sistema), occorrono infatti dai due ai quattro anni per completare Versatilità, proprio per la vastità degli argomenti trattati e per la necessità di sperimentare quante più situazioni possibili con cavalli diversi.

Unità e Livello 6, la Vera Unità

In questi due livelli si approfondisce la relazione con un cavallo in particolare, portandola a livelli altissimi, mentre si devono nel contempo portare avanti le esperienze di cui alle categorie definite dal Livello 4 Versatilità.
Mentre Pat Parelli continuerà a guidare il cammino, in questi livelli si tratterà di approfondire il Tempo e l’Esperienza e di lasciare che sia il cavallo ad insegnare a noi.

Maestri nella Vera Unità

E’ quello che ancora si impara quando si sa già tutto ciò che conta davvero... In questi livelli si crea una vera unità con più di un cavallo, ed è proprio qui che l’essere Horseman Naturali diventa un'arte.
La Vera Unità con i cavalli può essere ottenuta solo da veri Horsemen. Essere uniti mentalmente, emozionalmente e fisicamente con un cavallo è qualcosa di davvero speciale. Non è tanto una questione di risultati, ma di quello che si deve diventare per ottenerli.

L’Unità massima

Il decimo livello è lo studio di una vita intera. Nessuno può accordarlo se non i cavalli stessi. L’obiettivo finale del Natural Horsemanship è quello di fondersi con la Natura, e il cavallo è una delle espressioni più raffinate della Natura stessa.

ORIGINI E STORIA

presunti progenitori del cavallo sono apparsi sulla terra circa 55 milioni di anni fa. Gli evoluzionisti hanno una buona conoscenza del processo evolutivo che ha portato alla specie attuale (vedi anche Evoluzione del cavallo). Gli studi sui fossili dimostrano che il probabile progenitore dell'odierno cavallo (Hyracotherium) era alto non più di 30-40 cm al garrese ed i suoi arti avevano almeno 4 dita; il suo ambiente era la foresta ed aveva una dentatura di tipo onnivoro. Durante il processo evolutivo, i suoi discendenti si adattavano progressivamente alla condizione di erbivori stretti e alla vita nelle praterie; la statuta aumentava, gli arti diventavano più lunghi, diminuiva il numero delle dita e i denti si modificavano progressivamente aumentando in lunghezza e nei caratteri della superficie masticatoria. Il cavallo odierno, Equus caballus, e gli altri appartenenti del genere Equus poggiano sull'unico dito rimastogli: il medio.

In America, il cavallo si estinse in epoca preistorica, contemporaneamente ad altri grandi mammiferi; fra le ipotesi per tali estinzioni, il disturbo antropico costituito dalla caccia da parte dell'uomo.

Sopravvissuto in Europa e Asia, la prima evidenza storica dell'addomesticamento del cavallo si ha in Asia Centrale verso il 3000 a.C.

Un progenitore dei cavalli attuali è considerato il tarpan, un cavallo selvatico europeo ufficialmente estinto nel 1876.

LA TESTA

La testa del cavallo può essere di colore uniforme o con chiazze bianche che possono essere classificabili in:
La stella è una piccola macchia bianca a forma di rombo e ben definita.
Il fiore è una piccola macchia bianca non ben definita.
La lista è una lunga striscia bianca e stretta che, solitamente, parte dal ciuffo e arriva al naso ma può essere anche interrotta e, in questo caso, prende il nome di lista interrotta, oppure larga che prende il nome di Stella prolungata
Taglio, liscio o bevente è una macchia bianca sul naso chiamata anche infarinatura se comprende tutto il naso.
La mascherina o bella faccia è una macchia bianca che comprende tutto il muso e, spesso, uno o entrambi gli occhi che diventano azzurri.

La testa e il corpo del cavallo possono presentare anche dei remolini ovvero dei punti in cui il pelo cambia direzione e possono essere classificabili in:

Remolino semplice che si dirama intorno ad un punto centrale e sembra un piccolo vortice;
Remolino spigato è una linea centrale che separa un tratto di peli indirizzato verso l'alto e un tratto verso il basso
Remolino sinuoso è un remolino la cui linea di separazione non è dritta ma a S mandando un ciuffo verso l'alto.

L'occhio, talvolta, può essere circondato da una chiazza bianca e viene chiamato, in questo caso, "occhio umano".

I MANTELLI

Per il mantello si intende il complesso dei peli che rivestono il corpo del cavallo, proteggendolo dagli agenti atmosferici. Esso è l'elemento tra i più significativi nella distinzione tra i soggetti.

Possiamo suddividere i mantelli in:

Semplici:
bianco (albino)
morello (nero)
sauro (rosso)

Il vero mantello bianco è dei soggetti con cute rosea e peli bianchi in quanto l'allele W dominante determina l'assenza di pigmento in pelle e pelo; in questi soggetti gli occhi sono di colore azzurro oppure marroni. Interessante è sapere che nel cavallo non esiste l'albinismo vero e proprio (alleli cc = albino: letale). Sarebbe meglio dire albino invece che bianco, perché un cavallo bianco é piuttosto grigio.

Per il mantello morello esistono varie gradazioni:
ordinario: privo di riflessi;
gaietto: nero brillante;
maltinto: con alcune zone che tendono al grigio-marrone,
zaino: privo di peli bianchi.

Anche per il sauro esistono varie gradazioni:
Ordinario: color cannella;
Dorato: con riflessi dorati;
Isabella: con peli che tendono al giallo;
Ciliegia: rosso intenso;
Castagna: che tende al marrone;
Bruciato: caffè tostato;
Metallico: come il bronzo;
Pel di vacca: sauro in tutte le sfumature,ma con coda e crini molto chiari.
Sauro fegato: mischiato con il roano fragola e il sauro.

Composti a due colori separati:
Baio
Isabella
Falbo
Sorcino

Il Baio è formato da peli marroni localizzati alla testa,al collo al torace e agli arti, in alcuni soggetti tendenti al rossiccio,mentre i peli sono neri nei crini e nella coda. Il mantello di fondo è sauro in tutte le sfumature, mentre la pelle, in alcuni soggetti, potrebbe tendere al grigio. Il mantello Sorcino è dato da colorazioni diverse sullo stesso pelo,ma non da peli di diverso colore.

Composti a due colori mescolati:o Grigio
o Ubero

Il Grigio detto anche Leardo è un mantello formato da peli bianchi e neri mescolati;questi si possono distinguere da altri tipi di grigi,in cui lo schiarimento del mantello,avviene progressivamente con l'avanzare dell'età dell'animale.Questi soggetti possono nascere bai sauri morelli,ma mai grigi;si schiariscono,man mano che invecchiano diventando sempre più bianchi.

Composti a tre colori mescolati:o Roano

Questo mantello presenta una mescolanza di peli bianchi,rossi e neri

A due pelami:o Pezzato

In generale un mantello viene definito zaino quando si presenta di colore uniforme senza macchie di alcun genere e senza peli bianchi.

Le macchie bianche sulla fronte sono chiamate marcature, secondo la posizione e l'estenzione che possono avere, prendono vari nomi: stella, lista, fiore, taglio, mascherina, ecc... (vista delle principali varianti)

Le balzane sono macchie bianche più o meno estese alle regioni inferiori degli arti.

Partendo dal basso si distinguono in:

Traccia di balzana: limitata ad un solo lato della corona
Piccola balzana: se estesa fino al nodello
Balzana calzata: se arriva allo stinco
Balzana alto calzata: se supera il ginocchio
Grande balzana se invade interamente l'arto

L'alimentazione

Il cavallo è un mammifero erbivoro e migratore. Ciò ha influito nella sua evoluzione con un aspetto esteriore ed una conformazione interiore capace di sfruttare al meglio l'ambiente. Notiamo perciò che l'apparato digerente è strutturato per ricevere piccole ma continue quantità di cibo. Prendiamo in esame, brevemente, questi apparati:

I denti

Il cavallo maschio adulto ne ha 40 mentre la femmina 36 (perché mancante degli scaglioni) cosi' distribuiti: 12 molari, 12 premolari, 4 scaglioni, 12 incisivi che a loro volta si distinguono in: 2 piccozzi, 2 mediani e 2 cantoni (o laterali). Gli spazi tra gli incisivi e i premolari sono detti barre. Dopo la nascita si ha l'eruzione dei denti da latte che verranno via via sostituiti dai permanenti, ed al quinto anno di età si dice che il cavallo ha la "bocca fatta". Con la masticazione si ha un continuo consumo della tavola dentaria, che però viene compensato da una costante crescita del dente. Quindi è possibile stabilire con discreta esattezza l'età del cavallo in base alla forma della tavola dentaria degli incisivi inferiori.

L'apparato digerente

Osservando una tavola di anatomia del cavallo ci salterà subito all'occhio la sproporzione tra lo stomaco e l'intestino. Lo stomaco ha una capacità relativamente piccola (15/18 litri) mentre l'intestino è enormemente più grosso. Tutto ciò porta ad una conclusione e cioè che il cavallo potrà assumere poco cibo per volta, ma in continuazione in modo da tenere sempre rifornito il grosso intestino. Quindi non potendo far pascolare liberamente il nostro cavallo, faremo in modo che la sua razione giornaliera venga suddivisa in più pasti con un minimo di tre.

Gli alimenti

L'alimentazione di un cavallo viene stabilita in relazione al peso, all'età, alla razza, al sesso ed la lavoro svolto. Quindi distinguiamo principalmente tre tipi di razione:

di mantenimento (cavallo a riposo);
di lavoro semi leggero (mezz'ora al giorno o saltuariamente)
di lavoro pesante (una o più ore al giorno)

Gli alimenti che concorrono alla nutrizione del cavallo sono:

Fieno: il migliore è quello maggengo o di primo taglio da prato polifita. Deve avere un colore giallo-verdognolo ed essere privo di muffe e polveri.

Avena: fra le granaglie è la più appetitosa con maggior potere energetico, pur risultante alquanto eccitante. Anch'essa deve essere asciutta e priva di muffe, polvere e semi estranei.

Orzo: è più nutriente dell'avena ma meno eccitante. È preferibile somministrarlo schiacciato.

Crusca: ha scarso potere nutritivo, ma in piccole quantità nei pastoni risulta rinfrescante.

Erba: per erba si intende quella fresca o al massimo quella appena appassita. Contiene un'elevata percentuale di acqua e quindi per raggiungere il corrispondente del fieno ne va somministrata una quantità maggiore, anche se con molta attenzione dato che può provocare fenomeni di fermentazione.

Regole di alimentazione

Abbeverare sempre prima dei pasti;
Somministrare sempre nell'ordine: fieno-concentrati;
Non effettuare repentini cambiamenti di dieta;
Non somministrare farine o crusche senza averle preventivamente bagnate;
Affettare sempre carote, barbabietole, mele onde evitare ostruzioni
Il cavallo non consumi la razione di fieno per terra se scuderizzato in quanto si può abituare al sapore delle profonde con conseguenze all'apparato digerente, ma comunque in basso in modo da rispettare la posizione naturale del pascolo e permettergli di non ingerire e respirare la polvere;
I semi di lino vanno dati sempre ben cotti a causa della loro tossicità;
Nella stalla si puo`spargere un po`di sale oppure attaccare sul muro un blocco sempre di sale

Le cause del dimagrimento

Mancanza di cibo totale o parziale dovuta a problemi ai denti, alle zampe, cattiva qualità di cibo;
Affaticamento nervoso o tic;
Diminuzioni stagionali di elementi nutritivi nei foraggi;
Convalescenze;
Cattivo assorbimento, diarrea cronica;
Carenze proteine;
Parassitosi intestinali ed ectoparassiti (Pidocchi, zecche).
Malattie croniche (enfisema).
Malattie al fegato, pancreas, rene, cuore.
Gravidanza, allattamento.
Tumori.
Vecchiaia.

Punteggio alla condizione fisica

1. Estremamente emaciato: totale assenza di grasso, colonna vertebrale visibile, pochissima muscolatura presente sulle ossa, anch'esse visibili.
2. Emaciato: poco grasso, poca muscolatura, ossa prominenti
3. Magro: costole visibili chiaramente, l'inizio della coda si vede ma non si vedono le vertebre, il grasso copre i processi traversi e parte di quelli spinosi delle vertebre.
4. Moderatamente magro: costole appena visibili, linea dorsale visibile come una leggera cresta
5. Moderato: le costole si sentono ma non si vedono, linea dorsale dritta
6. Moderatamente carnoso: grasso presente sulle costole e attorno all'origine della coda, la linea dorsale è dritta o incavata
7. Carnoso: piega dorsale definita, costole ricoperte da grasso ma ognuna può essere palpata, grasso su collo e groppa.
8. Grasso: linea dorsale incavata, collo spesso, grasso lungo il garrese, dietro le spalle e all'interno delle cosce.
9. Troppo grasso: linea dorsale molto incavata, grasso sporgente su collo, groppa, cosce, spalle, intorno alla coda.

Il punteggio ideale, in riferimento alle razze da sella, è:

4: per un cavallo sportivo;
5: per un puledro in crescita;
6: per un soggetto in riproduzione.

CONSIGLIO


Si consiglia vivamente ad un alimentazione equilibrata evitando mangimi con troppe proteine fieno, erba fresca ogni tanto, carote, cubetti integratori.

Fonte:Planet Animal


 
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