I Sensi del Cavallo

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La Lupa ~
view post Posted on 6/7/2010, 20:27




I Sensi del Cavallo



UDITO
L’udito nel cavallo è molto sviluppato: con esso percepisce ciò che gli sta accadendo intorno.

Le sue orecchie svolgono anche la funzione di dare l’equilibrio all’animale, si muovono in continuazione cercando di captare i suoni. Il suo cervello li elabora e memorizza associandoli a diverse situazioni; piacevoli come il rumore della carriola che porta il cibo o spiacevoli come un suono improvviso e non identificabile che lo innervosisce.

Anche se il cavallo che vive con l’uomo sentendosi protetto è meno attento alle sollecitazioni uditive esterne rispetto a quello che vive allo stato brado, per i suoni che lo trovano protagonista ha un’ottima memoria.

Sa riconoscere la differenza tra voce umana ed animale, e soprattutto sa individuare e comprendere la voce del padrone. Se si associa l’azione ad un comando, in futuro potrà bastare il solo comando senza l’azione. Ricordatevi però di premiarlo con una carezza o del cibo quando vi ubbidirà.

Dell’udito di quest’animale non sappiamo ad ogni modo ancora abbastanza, e l’unico animale che all’interno dell’orecchio presenta un’appendice cieca chiamata tasca gutturale di cui non se ne conosce la funzione.

Con le orecchie, esprime anche i suoi stati d’animo che ci possono far comprendere quando ci avviciniamo all’animale cosa sta cercando di comunicare.

A ) Orecchie in avanti, capo alzato, interesse per ciò che lo circonda ma anche stato di allerta.
B ) Orecchie perpendicolari alla testa, tranquillità, curiosità ed attenzione.
C ) Orecchie in dietro accompagnate da labbra tirate, indicano ira e forte disagio.
D ) Orecchie in avanti con muso alzato, cerca di comprendere, scruta e valuta.
E ) Orecchie rilassate, aperte, è tranquillo e non presenta timore.
F ) Orecchie tirate in dietro, paura e disagio.

VISTA
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Di solito siamo portati ad avvicinare un cavallo dal davanti pensando che così ci possa vedere meglio, sbagliato! Ha gli occhi posti lateralmente, quindi preferisce essere accostato di lato. Anche accarezzarlo sulla testa è errato, questo tende ad irritarlo e spesso si ritira con un moto di fastidio. La vista per il cavallo rappresenta uno dei sensi più importanti, ha occhi grandi, pensate che sono di volume doppio rispetto a quelli dell'elefante. Sono occhi che vedono molto bene di notte, talmente bene che ci porta a credere che sia un'animale notturno. La verità è che è sia diurno sia notturno, è un'animale che è sempre all'erta, ed alterna il suo riposo in varie ore della giornata.

I suoi occhi essendo posti ai lati della testa hanno una visuale di 350 gradi, le pupille hanno un campo panoramico e controlla ogni cosa anche senza voltarsi, avendo la vista monoculare. Com'esempio vi porto la nostra vista. Se noi vediamo un'ombra con la coda dell'occhio ci dobbiamo voltare per metterla a fuoco avendo una vista binoculare, cioè dobbiamo guardare con tutte e due gli occhi, mentre il cavallo con un solo occhio può tranquillamente vedere cosa gli passa accanto, senza muovere la testa.

Solo in un caso è costretto ad usare la binoculare ed è quando guarda davanti a se. La vista monoculare permette una visuale più ampia, però purtroppo appiattisce le cose e non dà la giusta profondità, per questo il cavallo non sa calcolare la vicinanza di un oggetto, se poi è costretto ad usare la binoculare che ha inferiore alla nostra, questa gli crea dei punti visivi morti sia davanti a lui sia dietro, per questo è importante non avvicinarsi da queste angolature, una carezza o un movimento improvviso possono spaventarlo enormemente fino a farlo fuggire, e fuggendo può non vedere dove sta andando. Per verificare questa sua particolarità basterà porgergli la mano, noterete che alzerà la testa, poi la riabbassa e cercherà di guardare con un occhio solo per vedere meglio. Sembra, anzi è praticamente certo che possa distinguere alcuni colori come; il verde, il rosso, il giallo, o l'arancione. Fino a che distanza possano vedere si sa con meno sicurezza, sembra che in una sfida fatta tra cavalieri, in cui si cercava di dimostrare da quanto lontano potessero riconoscere il padrone i cavalli li individuavano anche da quattrocento metri, probabilmente più che vederli nitidamente riconoscevano le movenze.

ODORATO
Se ci avviciniamo ad un cavallo, possiamo notare che uno dei suoi primi movimenti è di portare il muso in avanti per odorarci, in questo modo sa se gli stiamo portando del cibo, se siamo amici, ma odorandoci cerca anche di stabilire un rapporto con noi. Tra loro usano odorarsi per conoscersi o riconoscersi, e si salutano facendo uno sbuffo.

Potete fare nello stesso modo quando vi avvicinate ad un cavallo, soffiategli leggermente sulle narici come fanno loro, potrete stabilire un contatto migliore.

Il loro odorato non è sviluppato come quello di un cane ma è superiore al nostro, ed è adatto alle sue esigenze, può captare l’avvicinarsi di un predatore, lo aiuta a identificare il cibo, e gli permette di socializzare con i propri simili, riconoscendoli o a stabilire se è il periodo adatto per l’accoppiamento, ma anche decidere se l’odore di una persona o animale gli piace o no, questo può renderglielo simpatico o antipatico. Quando fiuta cerca di forzare l’aria attraverso le cavità nasali, in questo modo può esaminare tutte le sostanze volatili fino a farle giungere al bulbo olfattivo posto nel cervello, che è anche connesso al gusto. Il suo apparato olfattivo comprende anche un organo particolare chiamato Jacobson, che aumenta la capacità olfattiva e la cui funzione sembra connessa alla ricerca nell’aria dei ferormoni, sostanze emesse da un animale per comunicare, quando, infatti, vediamo un cavallo che fa il "flehmen, si dice anche che "stalloneggia", e consiste nell’innalzamento della testa con le labbra arricciate e la bocca aperta, lo fa per inalare più aria, cercando i ferormoni, ed anche se è un atteggiamento che si nota soprattutto negli stalloni, ma non pare sia legato al sesso.

GUSTO
Il gusto del cavallo è identico a quello umano, e sa riconoscere l’amaro, il dolce, il salato e l’acido, non si sa però con quale intensità li percepisce. La preferenza di un sapore ad un altro è una questione di scelta di gusto se preferite, come accade agli uomini, ma è ovvio che un animale brado avendo più bisogno di contenuti nutritivi nei cibi abbia preferenze diverse da quello allevato in stalla che può permettersi delle preferenze legate anche alla golosità. In ogni modo poiché i cavalli non possono vomitare, probabilmente sia con l’odorato sia con il gusto sono in grado di distinguere con sicurezza tra alimenti buoni o pericolosi.

TATTO
Ultimo e non per questo meno importante è il senso del tatto che è sia tattile, ed è evidenziato dalla presenza dei peli come quelli del naso paragonabili alle vibrisse del gatto, sia termico e dolorifico, chi non ha visto avvicinando un cavallo come reagisce al posarsi di un insetto sulla pelle, lo vedremmo muoversi rapidamente per toglierselo di dosso: ai cavalli poi piace molto toccarsi, grattarsi, farsi grattare strigliare, il contatto stabilisce anche un rapporto fra simili o padrone.

Fonte: {X}

Edited by La Lupa ~ - 6/7/2010, 21:49
 
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